sabato 25 settembre 2010

I BOSTONIANI (Vending Machetes, Art Decade, The Dirty Dishes, KID:NAP:KIN, Supervolcano, The Tea Club)


Tra le tante nuove proposte musicali offerte dagli Stati Uniti, a Boston in particolare si è andata a creare una scena underground di tutto rispetto. Una scena così florida tanto che alcune band hanno formato tra di loro una comunità solidale, partendo dalle stesse coordinate musicali, ma perseguendo strade e diramazioni differenti.

Le più interessanti tra queste citano non a caso tra le loro maggiori influenze gli At the Drive-In e i Fugazi, cioè i gruppi che a loro tempo hanno gettato le fondamenta del post hardcore e dell'emocore (che non ha nulla a che vedere con la parodia da circo contemporanea), palesando così il loro retaggio.

Per fortuna le band odierne ci aggiungono molto del loro come i già citati su questo blog Vending Machetes. Questi ultimi, assieme ai Supervolcano, hanno trasportato il post hardcore in lidi inediti, attingendo da generi come il jazz e il funk, ingredienti sinora ignorati da tale stile. Come se alla cifra progressiva si aggiungesse anche un tocco di Rage Against the Machine.





I Vending Machetes e i Supervolcano (che hanno in comune il batterista Jesse Weiss e il bassista/chitarrista Mike Thomas) affrontano con destrezza partiture camaleontiche piene zeppe di ritmiche incalzanti, dissonanze armoniche e imprevedibili richiami alla black music e al progressive rock. I primi hanno prodotto solo un EP reso disponibile in download proprio pochi giorni fa (di cui abbiamo già dato testimonianza), i secondi l'anno scorso se ne sono usciti con un fulminante esordio omonimo e a luglio hanno pubblicato l'EP Insides Out. Due prove assolutamente imperdibili, caldamente consigliate (si trovano facilmente su iTunes).




Altre due band già comparse ultimamente su questo blog sono i The Dirty Dishes e gli Art Decade. I Dirty Dishes, che hanno esordito con l'EP In the Clouds, sono quelli che più si allontanano dai sentieri avventurosi fin qui descritti, ma non per questo meno meritevoli. Il loro è piuttosto uno shoegaze (che il titolo dell'EP sia un tributo agli All About Eve?) molto variopinto e non privo di sorprese che ricorda vagamente gli irlandesi Scheer.



Gli Art Decade (con due EP all'attivo: Innocence/Experience e Royalty) applicano al post hardcore (molto melodico in verità) un tocco di glam progressivo e ploifonie tanto che The Queen e Infant Joy possono apparire come un incrocio tra i Queen e i Coheed and Cambria.



Infine ci sono i KID:NAP:KIN che, con le loro contorsioni musicali e vocali (meritodell'incredibile talento di Daniel Ellis), danno corpo, nei loro due EP (Touring the Riot Scene e Hush Now), ad un'assillante tour de force in linea con i furiosi attacchi di Mars Volta e At the Drive-In, ma i KID:NAP:KIN ci aggiungono anche calorosi groove. E' notizia recente però della decisione di sciogliere la band a temp indefinito. Davvero un peccato.

www.myspace.com/kidnapkin

Al di fuori di questa cerchia c'è un'altra band propriamente progressiva della quale ho già parlato, i Tea Club il quale secondo album dal titolo Rabbit è previsto per il 9 ottobre.

www.myspace.com/theteaclub

Discografia consigliata:

Vending Machetes - Same EP
Supervolcano - SuperVolcano
Supervolcano - Insides Out EP
The Dirty Dishes - In The Clouds EP
Art Decade - Royalty EP
KID:NAP:KIN - Hush Now EP
The Tea Club - General Winter's Secret Museum


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