mercoledì 14 settembre 2016

Altprogcore September discoveries, part 2: focus on Voice Coils, Crying, Doppelganger, Sleep Token


Mentre è già in preparazione l'edizione di scoperte per il mese di ottobre, mi sono ritrovato negli ultimi giorni a dover fare i conti con una tale quantità di valide band che ho deciso di dedicare un mini speciale focalizzato su quattro di queste al fine di evitare un sovraccarico di proposte che potrebbero passare inosservare e dare quindi loro il giusto risalto.

La prima band di cui voglio parlarvi sono i Voice Coils che hanno realizzato l'EP Heaven's Sense e un singolo di due tracce nel 2015 e nel 2014 rispettivamente. Il progetto nasce dall'unione di un collettivo di musicisti con alle spalle la militanza in band già note nell'ambiente alternativo di Brooklyn: Sam Garrett e Caley Monahon-Ward (Extra Life, Feast Of The Epiphany), Kelly Moran (Cellular Chaos), Kevin Wunderlich (Epistasis, Couch Slut) e Cameron Wisch (Porches). Alla voce abbiamo invece nientemeno che Mitski Miyawak, cantautrice ultimamente molto apprezzata come solista nella scena indie e il cui ultimo lavoro, Puberty 2, sta riscuotendo molti consensi. Ma torniamo ai Voice Coils nella speranza che la gran bella impressione che hanno suscitato in me venga colta anche da voi. Il gruppo suona un progressive rock avant-garde che potrebbe rientrare senza problemi nella sfera del Rock in Opposition, accostandosi a quelle band contemporanee che nel tempo hanno modernizzato le tortuose composizioni degli Henry Cow e Art Bears. Penso in particolar modo ai Thinking Plague con l'aggiunta di un senso del gotico simile a quello dei defunti Time of Orchids. Anche se viene utilizzata la classica strumentazione da rock band, già nella sorprendente An Atrium si percepisce una volontà di arrangiamento da chamber rock nella stessa prospettiva degli ultimi Kayo Dot.




Come bonus ecco un bel video playthrough per An Atrium realizzato dal batterista Cameron Wisch e il pezzo, devo aggiungere, risulta davvero impressionante nei suoi continui cambi repentini di armonia e ritmica.



Se c'è una canzone che in questi giorni non riesco a smettere di ascoltare quella è Revive dei newyorkesi Crying. Lanciata come singolo per il nuovo album Beyond The Fleeting Gales, in uscita il 14 ottobre, in meno di due giorni ha racimolato 3.800 ascolti su Soundcloud, almeno 200 dei quali penso siano i miei. Con alle spalle due EP di chiptune power pop dall'estetica lo-fi, il trio composto da Ryan Galloway (chitarra), Nick Corbo (batteria) e Elaiza Santos alla voce è pronto a fare il grande salto esordendo per l'etichetta Run for Cover Records. Galloway riporta come influenza primaria durante la stesura dell'album i Rush e il rock arena degli anni '80 che si fondono in un pastiche di AOR anomalo con dentro spore di Van Halen, REO Speedwagon, ma anche di Journey e del rock vintage/sperimentale degli Stereolab. Queste sono le tre canzoni pubblicate sinora tratte da Beyond The Fleeting Gales.





Questo EP di quattro tracce del quartetto inglese Doppelganger, anche se risalente al 2014, è assolutamente da segnalare per la sua lucida potenza e perfetta sintesi tra generi, posizionandosi a metà strada tra un poderoso post hardcore, con rocciosi riff ai limiti dello stoner, e un math rock di scuola americana con una menzione d'onore per il brano Hours/In My Head.



Gli Sleep Token sono invece una novità assoluta nel panorama post metal e che hanno appena esordito pubblicando il seguente singolo Thread the Needle, un misterioso brano dai toni dark che, nei suoi oltre sei minuti di durata, parte con un carattere atmosferico malinconico e pacato, interrotto solo dall'irrompere di una parte più massicciamente metal. Di loro per ora non è dato sapere nulla, a parte che sono inglesi e qualche voce di corridoio dei soliti ben informati che inquadra i membri come personaggi conosciuti nell'ambiente progressive metal/djent. Vedremo se con un'uscita più consistente, tipo un EP o un full length, gli Sleep Token decideranno di svelare la loro identità.


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